Allarme Glifosato nel caffè: questi marchi venduti da Lidl e Aldi | Non consumarli

Caffè confezionato incriminato (DepositPhotos foto) - NotizieSecche.it
È stato lanciato un allarme per questi marchi venduti da Lidl e Aldi. Si consiglia di non farne assolutamente uso.
Il caffè è una delle bevande più consumate al mondo, apprezzato per il suo sapore intenso e per l’effetto stimolante dovuto alla caffeina. Tuttavia, nel corso degli anni, numerosi studi hanno sollevato dubbi e preoccupazioni sulle sostanze presenti nel caffè e sui loro effetti sulla salute.
È importante quindi analizzare i principali composti chimici contenuti nel caffè e i possibili rischi legati al loro consumo. Il principale componente attivo del caffè è la caffeina, un alcaloide naturale che agisce sul sistema nervoso centrale aumentando la vigilanza e riducendo la sensazione di fatica.
Tuttavia, un consumo eccessivo può causare insonnia, tachicardia, ansia e dipendenza. Un altro composto presente nel caffè è l’acido clorogenico, noto per le sue proprietà antiossidanti, ma che può anche contribuire all’acidità gastrica e al reflusso gastroesofageo.
Oltre alla caffeina e agli antiossidanti, il caffè contiene anche diterpeni come cafestolo e kahweolo, che possono aumentare i livelli di colesterolo nel sangue, specialmente se il caffè viene preparato senza l’uso di filtri (ad esempio nel caffè turco o alla francese). Alcuni studi suggeriscono che l’assunzione prolungata di elevate quantità di queste sostanze potrebbe essere collegata a un aumento del rischio cardiovascolare.
Sostanze nocive nel caffè
Un altro elemento da considerare è la presenza di acrilammide, una sostanza potenzialmente cancerogena che si forma durante la tostatura dei chicchi di caffè. Sebbene le quantità di acrilammide nel caffè siano relativamente basse, l’esposizione prolungata a questa sostanza è motivo di preoccupazione per la salute pubblica.
È importante menzionare i residui di pesticidi e contaminanti chimici che possono essere presenti nel caffè a causa dei processi di coltivazione e lavorazione. Per ridurre il rischio di esposizione a queste sostanze, è consigliabile preferire caffè biologico o certificato per la sostenibilità.

Allarme Glifosfato
Un test condotto dalla rivista svizzera Saldo ha analizzato dodici marchi di caffè, rilevando la presenza di sostanze potenzialmente dannose. Nei prodotti di Aldi e Lidl è stato individuato il glifosato, un pesticida classificato come “possibilmente cancerogeno”, sebbene i livelli fossero sotto i limiti di legge. L’acrilammide, una sostanza tossica formata durante la tostatura, è stata trovata in quantità elevate in alcuni marchi, avvicinandosi al limite UE di 400 µg/kg.
Inoltre, tracce di metalli pesanti come il cadmio sono state riscontrate nei caffè Bio Caffè di Migros e Lidl. Particolarmente preoccupante è il caso dell’Espresso M-Budget, che ha mostrato livelli di nichel di 2,8 mg/kg, molto superiori alla media di 0,6 mg/kg. Sebbene le concentrazioni rilevate siano entro i limiti legali, la presenza di queste sostanze potrebbe rappresentare un rischio per la salute a lungo termine.