DIVIETO DI CIRCOLAZIONE: i possessori di queste auto sono rovinati | In questa città non si entra più

Stop alle auto (pixabay.com) - www.notiziesecche.it
La delibera della Regione modifica le regole per l’accesso alla Ztl, portando cambiamenti significativi in queste località.
Ogni mattina, milioni di persone partono per le loro attività quotidiane senza porsi troppi interrogativi, fiduciose che tutto si svolga come al solito.
Tuttavia, quando l’inerzia sembra avere il sopravvento, arrivano decisioni capaci di rimodellare completamente le possibilità a disposizione.
In un contesto in cui la mobilità urbana sta subendo una profonda trasformazione, le nuove normative segnano un cambiamento sostanziale rispetto alle consuetudini del passato.
La città si rinnova e, con essa, anche le abitudini dei suoi abitanti evolvono. Oggi, chi guida un’auto diesel si trova nella necessità di ripensare il proprio modo di spostarsi.
Stop alle auto diesel
Riporta Fanpage che la Regione Lazio ha approvato un aggiornamento al Piano di Risanamento della qualità dell’aria, un documento che introduce nuove regole per accedere alla Ztl Fascia Verde della Capitale. Come riportato da Fanpage, la nuova normativa stabilisce il divieto di circolazione, dal 1 novembre al 31 marzo di ogni anno, per i veicoli diesel fino a Euro 5 e per le auto a benzina fino a Euro 2. Questa restrizione colpirà anche i comuni della Valle del Sacco con oltre 10. 000 abitanti, dove i dati dell’Arpa segnalano ancora criticità riguardo la qualità dell’aria.
Questo divieto non è frutto di una scelta estemporanea: è il risultato di un lungo percorso, frutto di accordi con l’Unione Europea. La Regione Lazio è infatti tenuta a rispettare i limiti di emissione di PM10, PM2. 5 e biossido di azoto; l’assenza di alternative valide potrebbe portare a nuove sanzioni da parte della comunità europea. Tuttavia, sebbene il piano sia rigoroso, non è necessariamente definitivo. Infatti, lo stesso provvedimento prevede la possibilità di interventi compensativi da parte di Roma Capitale e degli altri comuni coinvolti, a condizione che non siano in contrasto con gli obiettivi regionali.

Addio al sistema Move-In
Uno degli aspetti più controversi del nuovo piano è l’esclusione del sistema Move-In, adottato in città come Milano, che consente, mediante un pagamento, un numero limitato di chilometri annuali per i veicoli inquinanti. Secondo Fanpage la scelta è stata accolta positivamente anche da alcune forze politiche, come Fratelli d’Italia, che hanno messo in evidenza come tale strumento fosse percepito da molti cittadini come una “tassa camuffata”.
L’assessore alla Mobilità di Roma, Eugenio Patanè, ha sottolineato che le misure riguardanti la mobilità da sole non sono sufficienti. Il piano del Comune considererà anche gli altri fattori inquinanti e i precedenti procedimenti di infrazione avviati dall’Europa nei confronti dell’Italia. Tuttavia, è importante ricordare che ogni intervento a livello locale dovrà comunque ottenere l’approvazione dalla Giunta regionale, come ha evidenziato lo stesso Patanè.