È la bevanda più amata in Italia, ma la scoperta è spaventosa | Non consumarla più così: favorisce i tumori
Tutti la bevono quotidianamente, eppure nasconde un lato oscuro. Se consumata in una certa maniera può essere dannosa.
Le bevande zuccherate, come bibite gassate e succhi di frutta industriali, ma anche altre tipologie, possono essere dannose per la salute a causa dell’elevato contenuto di zuccheri aggiunti.
Un consumo eccessivo è associato a obesità, diabete di tipo 2 e carie dentali, oltre ad aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.
Anche gli energy drink rappresentano una categoria problematica: ricchi di caffeina e zucchero, possono causare effetti negativi come aumento della pressione arteriosa, palpitazioni e disturbi del sonno.
Se consumati frequentemente, possono sovraccaricare il sistema cardiovascolare, specialmente nei più giovani.
Il rischio associato a certe bevande
Bere bevande a temperature superiori a 60-65°C rappresenta un rischio significativo per la salute, in particolare per lo sviluppo del tumore all’esofago. Studi scientifici condotti in diverse parti del mondo, inclusi Iran e Sud America, hanno evidenziato una correlazione tra il consumo regolare di tè e altre bevande bollenti e un’incidenza maggiore di tumori in questa regione del tratto digerente. La temperatura elevata agisce come un agente irritante per le cellule dell’esofago, aumentando il rischio di danni termici e, potenzialmente, di trasformazioni cellulari cancerogene.
La classificazione dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) inserisce le bevande calde nel gruppo 2A, ovvero tra le sostanze “probabilmente cancerogene”. È importante sottolineare che non è la natura della bevanda a rappresentare il pericolo, ma il consumo a temperature eccessive. La ricerca ha dimostrato che un consumo moderato a temperature inferiori ai 60°C non comporta rischi significativi, confermando il ruolo primario del calore nel determinare il rischio cancerogeno.
Le bevande più bevute dagli italiani
Noi italiani consumiamo un gran quantitativo di tè e caffè, bevande che inevitabilmente si bevono quando sono calde. Prove epidemiologiche approfondite hanno mostrato che in regioni dove il consumo di bevande molto calde è più diffuso, come il Golestan in Iran, si registra una maggiore incidenza di tumore all’esofago. In uno studio su 50.000 abitanti, i partecipanti che consumavano abitualmente tè sopra i 60°C avevano un rischio di sviluppare il tumore significativamente più alto rispetto a chi preferiva bevande a temperature più basse. Simili risultati sono stati osservati anche per il mate bollente consumato in Sud America.
Il rischio aumenta ulteriormente con abitudini come bere rapidamente o attendere meno di due minuti prima di consumare bevande appena versate. Per ridurre il rischio, è consigliabile lasciare raffreddare tè, caffè o altre bevande calde a una temperatura inferiore a 60°C prima di consumarle. Raffreddare le bevande permette di evitare danni termici all’esofago e scottature frequenti, che sono state associate a un aumento del rischio di carcinoma a cellule squamose.