Frasi ad effetto di Kahlil Gibran
Presentiamo una serie di frasi ad effetto di Kahlil Gibran.I suoi pensieri poetici non sono solo delle poesie di altri tempi, ma delle vere e proprie metafore di vita.
Kahlil Gibran:Le più belle frasi ad effetto dell’illustre poeta
Disse una volpe inseguita da venti cacciatori a cavallo con una muta di venti cani: “Ovvio, mi uccideranno. Ma che poveri stupidi devono essere. Di sicuro non varrebbe la pena che venti volpi, a cavallo di venti asini, accompagnate da venti lupi, si mettessero a dar la caccia ad un solo uomo per ucciderlo.
Diceva un foglio bianco come la neve: “Sono stato creato puro, e voglio rimanere così per sempre. Preferirei essere bruciato e finire in cenere che essere preda delle tenebre e venir toccato da ciò che è impuro”. Una boccetta di inchiostro sentì ciò che il foglio diceva, e rise nel suo cuore scuro, ma non osò mai avvicinarsi. Sentirono le matite multicolori, ma anch’esse non gli si accostarono mai. E il foglio bianco come la neve rimase puro e casto per sempre – puro e casto – ma vuoto.
Se vuoi vedere le valli, sali in vetta ad una montagna; se vuoi vedere la vetta di una montagna, sali su una nuvola; se invece aspiri a comprendere la nuvola, chiudi gli occhi e pensa.
C’è fra voi chi cerca la compagnia delle persone loquaci per timore della solitudine. Il silenzio della solitudine svela infatti ai loro occhi la loro nuda essenza, cosa dalla quale rifuggono.
Mi dicono: se trovi uno schiavo addormentato, non svegliarlo, forse sta sognando la libertà. Ed io rispondo: se trovi uno schiavo addormentato, sveglialo e parlagli della libertà.
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Le tartarughe, in fatto di strade, ne sanno più delle lepri.
La mia casa mi dice: “Non lasciarmi, perché è qui che dimora il tuo passato”.E mi dice la strada: “Vieni e seguimi, perché sono io il tuo futuro”.E io dico alla casa e alla strada: “Non ho passato né futuro. Se resto c’è un andare nel mio rimanere; se vado, c’è un restare nel mio andarmene. Solo Amore e morte cambiano tutto”.
Ho lasciato la civiltà perché ho scoperto che è come un vecchio albero marcio, forte e terribile, le cui radici sono serrate nell’oscurità della terra e i cui rami si protendono al di là delle nuvole; ma i suoi fiori sono l’avidità, il male e il crimine, e i suoi frutti la sofferenza, la miseria e la paura. Chi ha cercato d’infondere in essa il bene e di modificarne la natura non è riuscito nel suo intento. È morto deluso, perseguitato e tormentato.
Il lupo assale l’agnello nell’oscurità della notte, ma di giorno rimangono le macchie di sangue ad accusarlo.
In un campo ho veduto una ghianda: sembrava così morta, inutile.
E in primavera ho visto quella ghianda mettere radici e innalzarsi, giovane quercia verso il sole.Un miracolo, potresti dire: eppure questo miracolo si produce mille migliaia di volte nel sonno di ogni autunno e nella passione di ogni primavera.
Perché non dovrebbe prodursi nel cuore dell’uomo?
L’usignolo non fa il nido in gabbia affinché ai piccoli non tocchi in sorte la schiavitù
Se l’altro ride di te, potrai aver pietà di lui; ma se sei tu a ridere di lui, non potresti mai perdonarti. Se l’altro ti ingiuria, potresti dimenticare l’ingiuria;
ma se sei tu a ingiuriare lui, starai a ricordartelo per sempre. In verità l’altro è il tuo io più sensibile, trasferito in un altro corpo.
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