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Frasi dello Chef Antonino Cannavacciuolo

Antonino Cannavacciuolo è uno chef pluristellato di altissimo livello.Con il suo modo di cucinare e impiattare , con la sua umiltà e il suo modo di scherzare è entrato di prepotenza nel cuore degli italiani.. e non solo.Lo Chef Antonino Cannavacciuolo, il gigante buono della cucina vanta numerosi riconoscimenti, tra cui: 3 forchette della Guida Gambero Rosso e 2 stelle Michelin.

In questa raccolta di frasi sono presenti citazioni di “Cannavacciuolo Chef” e “Cannavacciuolo uomo”

Le più belle frasi dello Chef Antonino Cannavacciuolo

Amici, pensieri, tempo libero, lavoro, amori: tutto passa dalla tavola, è un punto di ritrovo. Per questo il lavoro dello Chef non smetterà mai di esistere.

“Molti giovani sognano di aprire il proprio ristorante e mi chiedono dopo quanto tempo si vedono i primi risultati. Per me vale la regola dei 1000 giorni: servono almeno tre anni per farsi le ossa, cominciare a mettere da parte un po’ di soldi e crearsi una clientela.”

“Una crema pasticcera senza buccia è come Milano senza il duomo”

“Cucinare non significa solo leggere una ricetta: è una questione di sensibilità, di rispetto degli ingredienti e dei tempi di preparazione.”

“Fare il cuoco è il mestiere più bello al mondo ma se non gira è un incubo, ti misuri in continuazione con la gente. Ma essere artisti non basta, devi essere anche imprenditore, sapere tutto delle tasse, del costo della spazzatura”

“Cucinando con la rabbia i piatti vengono amari.”

“Per partire alla grande si deve toccare sempre il fondo.”

“L’impegno che lo Chef mette in cucina si sentirà anche nel piatto, infatti il motto che dico sempre alla mia brigata è: uagliù il lavoro ce lo mangiamo.”

“Io, a differenza di Cracco, sono un uomo di mare: le persona alla deriva, noi le salviamo.”

“Lavorando ho imparato che destino e talento sono due cose che non può insegnarci nessuno. Quello che possiamo fare è continuare ad impegnarci nonostante le difficoltà.”

“Le parole non riempiono. Solo se il piatto è buono si può parlare di filosofia dopo.”

“Hai le mani troppo delicate. Sai cosa vuol dire cucinare, infilare la mano dentro a una bestia? Ti voglio vedere con le mani sporche, capito?”

“L’errore più comune? Improvvisarsi: sarebbe come fare il meccanico senza saper avvitare un bullone.”

“Quando do qualche pacca è perché mi interesso delle persone, le prendo a cuore”

“In cucina bisogna essere come un bambino, se è il mestiere giusto, quella voglia di giocare e sperimentare che da piccoli non ci abbandonava mai tornerà viva in te!”