Abbiamo perso l’indignazione, la dignità, la coscienza, l’orgoglio di essere persone che hanno inventato la civiltà. Siamo degli ingiusti che se ne fregano della giustizia. Cosa lasciamo ai nostri figli?
In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta. Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po’ le teste. Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa.
Il pubblico di oggi è drogato di banalità.
La risata, il divertimento liberatorio sta proprio nello scoprire che il contrario sta in piedi meglio del luogo comune, anzi è più vero o, almeno, più credibile.
Una delle più sconvolgenti scoperte che ho fatto durante questa visita in America è che Sylvester Stallone è alto 1,65 m. Tutti lo credono sempre enorme, lo vedono sul ring e lo pensano un gigante. Invece no: la verità è che Rambo è un nano.
Prima regola: perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta solo da una parte: quella del marito! Perché se è “aperta” da tutte e due le parti c’è corrente d’aria.
Dite: Com’è triste Venezia! Si vede che non avete mai visto Monfalcone.
Lo scandalo è lo sterco concimante della socialdemocrazia: le dirò di più, è addirittura l’antidoto contro il peggiore dei veleni, che è la presa di coscienza per la gente.
Se mi capitasse qualcosa, dite che ho fatto di tutto per campare.
Ancora non si è capito che soltanto nel divertimento, nella passione e nel ridere si ottiene una vera crescita culturale.
È un aspetto libero, assoluto, del teatro. Cioè quando si sente dire, per esempio, “è meglio mettere delle regole, delle forme limitative a certe battute, a certe situazioni”, allora mi ricordo una battuta di un grandissimo uomo di teatro il quale diceva: “Prima regola: nella satira non ci sono regole”. E questo penso sia fondamentale. Per di più ti dirò che la satira è un’espressione che è nata proprio in conseguenza di pressioni, di dolore, di prevaricazione, cioè è un momento di rifiuto di certe regole, di certi atteggiamenti: liberatorio in quanto distrugge la possibilità di certi canoni che intruppano la gente.
Il riso è sacro. Quando un bambino fa la prima risata è una festa. Mio padre, prima dell’arrivo del nazismo, aveva capito che buttava male; perché, spiegava, quando un popolo non sa più ridere diventa pericoloso.
Gli autori negano che io sia un autore. Gli attori negano che io sia un attore. Gli autori dicono: tu sei un attore che fa l’autore. Gli attori dicono: tu sei un autore che fa l’attore. Nessuno mi vuole nella sua categoria. Mi tollerano solo gli scenografi.
Un uomo che non partecipa alla vita della comunità, che si estranea, è un morto che cammina. Ci sono tante persone, anche giovani, che tirano a campare. Questa è una società che non ti dà più stimoli. Vedere persone che si lasciano comprare, che leccano i piedi e accettano mortificazioni pur di stare a galla. È così che uno muore perché ha sposato l’ovvio, il banale.
L’uomo senza idee, come diceva Voltaire, è un imbecille.
Dimmi le parolacce che usi e ti dirò chi sei, da dove vieni, da quale popolo sei stato educato o negativamente condizionato.
Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di controllo per il potere perché conoscere è saper leggere, interpretare, verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono. La conoscenza ti fa dubitare. Soprattutto del potere. Di ogni potere.
La vita è una meravigliosa occasione fugace da acciuffare al volo tuffandosi dentro in allegra libertà.
La satira è un’espressione che è nata proprio in conseguenza di pressioni, di dolore, di prevaricazione, cioè è un momento di rifiuto di certe regole, di certi atteggiamenti: liberatorio in quanto distrugge la possibilità di certi canoni che intruppano la gente.
Non dobbiamo permettere ai politici di agire senza controllo, e visto che non ci danno gli spazi per esercitare questo controllo, dobbiamo prenderceli.
Quello che fa paura è che i politici non hanno nessun programma, per questo sono incapaci di andare incontro ai bisogni della gente. Non dobbiamo permettere ai politici di agire senza controllo, e visto che non ci danno gli spazi per esercitare questo controllo, dobbiamo prenderceli.
Dato che esistono oratori balbuzienti, umoristi tristi, parrucchieri calvi, potrebbero anche esistere politici onesti.
Chi fa il politico dovrebbe avere una chiarezza morale e profonda e non giocare sul falso e sull’ipocrisia.
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Siamo costretti, dato che c’è la crisi, a immaginarci un pensiero nuovo, sia di politica sia di economia, un pensiero.
Fa impressione perché poi fa ben gioco tra i semplici, tra quelli senza cultura e senza conoscenza, che lo seguono sulla via della paura, dello spavento. Per Salvini l’importante è battere il tamburo del nemico, senza distinguere tra terroristi e disperati che non riescono più a vivere o addirittura a sopravvivere e che sono costretti a fuggire dalle proprie terre. Non ha nel suo modo di esprimersi e nel suo giudizio l’intelligenza del valutare i valori delle cose. È un personaggio che non riesco a tenere in considerazione neanche per dieci minuti. Salvini gioca malamente sul vuoto di conoscenza. Chi fa il politico dovrebbe avere una chiarezza morale e profonda e non giocare sul falso e sull’ipocrisia. Questa è gente che usa qualsiasi chiave per ubriacare e sconvolgere gente che non ha conoscenza.
Sarò un sentimentale, certo ci vuole il pelo sullo stomaco per fare i politici. Bisogna andare a piedi giunti. Però attento un po’ a fare il prete col prete. Un vecchio proverbio delle mie parti dice:” chi fa il prete col prete diventa monaca, cioè lo prende in quel posto”.
Frase di Dario Fo su Oriana Fallaci
Questa donna arida non ha mai detto una parola sulla pace, sui bambini che muoiono di fame, e contro lo sfruttamento di chi commercia in acqua e medicinali. (frase utilizzata per descrivere Oriana Fallaci)
Le migliori frasi di Dario Fo in occasione del Premio nobel
Signore e Signori… Alcuni amici miei, letterati, artisti famosi, intervistati da giornali e televisioni, hanno dichiarato: «Il premio più alto va dato senz’altro quest’anno ai Membri dell’Accademia svedese che hanno avuto il coraggio di assegnare il Nobel a un giullare!». Eh sì, il Vostro è stato davvero un atto di coraggio che rasenta la provocazione. Basta vedere il putiferio che ha causato: poeti e pensatori sublimi che normalmente volano alto… e poco si degnano di quelli che campano rasoterra… si sono trovati all’istante travolti da una specie di tromba d’aria. Ebbene, io applaudo e sono d’accordo con loro. Stavano già beati nel Parnaso degli eletti e Voi, con questa Vostra insolenza, li avete abbattuti e precipitati giù a sbattere musi e pance nel fango della normalità.
(Frase utilizzata da Dario Fo in occasione del Premio Nobel)
Per contrasto devo dirvi che però ci sono state masse straordinarie di persone che hanno gioito con me in modo incredibile per questa Vostra scelta. E io Vi porto il più festoso dei ringraziamenti da parte di una caterva di guitti, di giullari, di clown, di saltimbanchi, di cantastorie. Siamo arrivati qui.
(Frase utilizzata da Dario Fo in occasione del Premio Nobel)
Sto parlando di Ruzante Beolco, il mio più grande maestro insieme a Molière: entrambi attori-autori, entrambi sbeffeggiati dai sommi letterati del loro tempo. Disprezzati soprattutto perché portavano in scena il quotidiano, la gioia disperazione della gente comune, l’ipocrisia e la spocchia dei potenti, la costante ingiustizia. E soprattutto avevano un difetto tremendo: raccontavano queste cose facendo ridere. Il riso non piace al potere.
(Frase utilizzata da Dario Fo in occasione del Premio Nobel)
Giustamente un grande democratico del nostro Paese diceva: «L’ignoranza diffusa dei fatti è il maggior supporto all’ingiustizia». Ma questa assenza distratta dei giovani viene da chi li educa e li dovrebbe informare, e costoro sono invece i primi assenti e disinformati, parlo dei maestri e dei responsabili della scuola. I giovani, in gran parte, soccombono al bombardamento di banalità e oscenità gratuite che ogni giorno i mass media propinano loro.
(Frase utilizzata da Dario Fo in occasione del Premio Nobel)
Il nostro dovere di intellettuali, di gente che monta in cattedra o sul palcoscenico, che parla soprattutto con i giovani è quello non soltanto di insegnare come si muovono le braccia, come si respira per recitare, come si usa lo stomaco, la voce, il falsetto. Non basta insegnare uno stile: bisogna informarli di quello che succede intorno. Loro devono raccontare la loro storia. Un teatro, una letteratura, una espressione d’arte che non parli del proprio tempo è inesistente.
(Frase utilizzata da Dario Fo in occasione del Premio Nobel)
Franca è molto spiritosa, ve lo assicuro. A dei giornalisti che le chiedevano: «Ma scusi, lei come si sente adesso ad essere la moglie di un Nobel? Con un monumento in casa?» rispondeva: «Non sono preoccupata, non mi sento a disagio perché mi sono sempre allenata. Tutte le mattine faccio flessioni: mi piego in due appoggiando le mani a terra, così mi sono abituata a diventare piedistallo al monumento. Ci riesco benissimo». Vi avevo detto che è molto spiritosa… (…) Credetemi, questo premio l’avete proprio dato a tutti e due. Grazie.
(Frase utilizzata da Dario Fo in occasione del Premio Nobel)
Più si va avanti più sballa ogni cosa. Non è vero che eravamo bianchi di pelle, siamo nati molti secoli prima, in piena Africa, e naturalmente eravamo neri. Adamo ed Eva erano neri e soprattutto Dio, essendo il padre, è a sua volta nero.
Se siete in crisi, vi sbattete in ginocchio e pregate il Signore, i santi e la Madonna che vi vengano a tirar fuori. Noi atei, al contrario, non ci possiamo attaccare a nessun Santissimo. Per le nostre colpe dobbiamo rivolgerci solo alla nostra coscienza.
Qui il blog ufficiale del Maestro -Dario-Fo
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