Immortalità, adesso non è più una chimera | Scoperto il segreto della vita eterna: fino a ieri sembrava impossibile
L’immortalità è dietro l’angolo, non è più così irraggiungibile. Di recente è stato scoperto il segreto per vivere più a lungo.
La vita eterna è un concetto che attraversa diverse culture, religioni e filosofie, rappresentando l’idea di un’esistenza infinita oltre la morte fisica.
Spesso associata a credenze religiose, la vita eterna è vista come una promessa di immortalità spirituale, un’esistenza perpetua nell’aldilà o una condizione divina che trascende i limiti umani.
Nelle tradizioni religiose, come il cristianesimo, l’islam e l’induismo, la vita eterna è strettamente legata a un rapporto con il divino. Nel cristianesimo, per esempio, è promessa a coloro che seguono gli insegnamenti di Cristo, mentre nell’induismo è associata al ciclo di reincarnazione e alla liberazione finale (moksha).
In ambito scientifico, invece, si esplorano tecnologie per prolungare la vita biologica, come la criogenesi e le terapie genetiche, alimentando discussioni su una possibile “immortalità fisica”.
Una storia particolare
Il docu-film “Don’t Die: l’uomo che vuole vivere per sempre”, diretto da Chris Smith e disponibile su Netflix, esplora la straordinaria storia del milionario Bryan Johnson, che investe 2 milioni di dollari all’anno per rallentare il processo di invecchiamento. Johnson, ex CEO di Kernel, un’azienda innovativa nel campo della tecnologia cerebrale, ha dedicato la sua vita e le sue risorse a sfidare i limiti imposti dall’età. Il film non solo documenta il suo rigido stile di vita, ma si interroga anche sulle implicazioni morali ed emotive di un simile percorso.
Attraverso un anno di riprese, il regista mette in luce il programma dettagliato di Johnson, che include una routine ferrea e il supporto costante di un team medico specializzato. Il messaggio del regista è chiaro: mentre Johnson utilizza risorse straordinarie, i benefici fondamentali per la salute come il sonno, una dieta bilanciata e l’esercizio fisico, sono accessibili a tutti, senza la necessità di un investimento economico fuori scala.
Alcune pratiche controverse
La routine quotidiana di Bryan Johnson è un esempio estremo di dedizione al rallentamento dell’invecchiamento. Sveglia alle 4:30 del mattino, 100 pillole al giorno, trattamenti a luce LED, esercizi per il pavimento pelvico e pasti conclusi entro le 11 del mattino sono solo alcune delle pratiche che definiscono il suo stile di vita. Ogni aspetto è monitorato rigorosamente attraverso analisi del sangue e delle urine, segno di un impegno quasi ossessivo per raggiungere l’obiettivo di “vivere per sempre”.
Questo percorso ha suscitato discussioni accese sui social, sia dal punto di vista morale che etico. Da un lato, c’è chi critica l’enorme quantità di denaro investita in un progetto personale, considerandolo un esempio di disuguaglianza nell’accesso alle cure. Dall’altro, emergono riflessioni sull’opportunità di contrastare i limiti naturali della vita umana. La storia di Johnson, al di là della sua unicità, pone domande profonde su come la tecnologia e la scienza possano ridefinire il concetto stesso di esistenza.