Gli incendi che stanno mettendo in ginocchio Los Angeles fermano anche Hollywood, soprattutto le riprese di serie tv.
Da tre giorni Los Angeles è avvolta da una cappa di fumo e cenere. Gli incendi devastanti che si sono scatenati nei quartieri di Pacific Palisades, Altadena e Sylmar non danno tregua, spinti da venti incessanti che complicano il lavoro dei soccorritori.
Migliaia di persone sono già state evacuate, lasciando le loro case alle fiamme. È uno scenario surreale: cielo grigio, aria irrespirabile e il continuo suono delle sirene che rimbomba per la città. La situazione, già di per sé critica, ha mandato in tilt le autorità locali, impegnate su tutti i fronti per arginare un disastro che sembra inarrestabile.
I vigili del fuoco combattono senza sosta, ma le condizioni atmosferiche rendono ogni sforzo complicatissimo. Intanto, la città si ritrova paralizzata: strade chiuse, energia elettrica intermittente in alcune zone, e una qualità dell’aria talmente pessima che alle persone viene raccomandato di non uscire di casa, se non strettamente necessario.
E poi c’è Hollywood. L’industria dell’intrattenimento, così fondamentale per Los Angeles, non è immune a questa catastrofe. Gli studi televisivi e cinematografici, abituati a lavorare sotto pressione, stavolta devono fare i conti con un nemico che non si può controllare. Produzioni interrotte, set inaccessibili e troupe ferme: il danno è enorme, e le conseguenze non tarderanno a farsi sentire.
Tutto questo, tra l’altro, arriva in un momento già complicato per il mondo dello spettacolo. Prima la pandemia, poi gli scioperi degli sceneggiatori e degli attori: le battute d’arresto ormai sembrano una costante per questa città. Ma stavolta, il problema è di tutt’altra natura e non lascia spazio a compromessi.
Tutto questo caos si riflette anche sulle programmazioni televisive. I nuovi episodi subiranno inevitabilmente ritardi. La CBS, inoltre, ha deciso di non mandare in onda un episodio di Fire Country, la serie che racconta le vite di un gruppo di vigili del fuoco in California. Una scelta fatta per rispetto verso le vittime reali di questa tragedia. Per Hollywood, questo è l’ennesimo stop in una serie di anni complicatissimi. Ma stavolta, la natura stessa si è imposta con una forza contro cui, al momento, non c’è sceneggiatura che tenga.
Le riprese di serie amatissime come Grey’s Anatomy, Fallout, NCIS e Abbott Elementary sono state sospese, insieme a molti altri titoli, come Suits: LA, Ted, ecc. Anche dove il fuoco non è arrivato direttamente, il rischio per la salute, legato soprattutto alla pessima qualità dell’aria, è troppo alto per andare avanti. FilmLA, l’agenzia che gestisce i permessi per le produzioni a Los Angeles, ha ritirato le autorizzazioni per le zone più a rischio, tra cui Altadena e Pasadena, e ha avvisato che potrebbero esserci ulteriori revoche.
La priorità è ovviamente proteggere le persone. Questo significa che anche teatri di posa, pur situati in zone sicure, hanno deciso di interrompere ogni attività per precauzione. Per non parlare degli eventi promozionali, che sono stati cancellati o rinviati a data da destinarsi: uno fra tutti, la première del medical drama The Pitt, che doveva rappresentare uno dei lanci più importanti di questa stagione.
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