La legge adesso è dalla tua parte: se sei una mamma non farti sfuggire questo bonus | Centinaia di euro in più sul conto

La legge adesso è dalla tua parte: se sei una mamma non farti sfuggire questo bonus | Centinaia di euro in più sul conto

Illustrazione di un martello e di un libro di diritto (Depositphotos FOTO) - www.notiziesecche.it

Se sei una mamma, la legge è dalla tua parte! C’è un bonus dedicato alle mamme che non bisogna assolutamente perdere.

In Italia, i bonus per le mamme e le famiglie sono misure economiche introdotte per sostenere la natalità e alleviare le spese legate alla crescita dei figli. Questi incentivi sono destinati a famiglie con figli a carico e variano in base al reddito, alla composizione del nucleo familiare e ad altre condizioni specifiche.

Tra i principali bonus si trova l’Assegno Unico Universale, un contributo mensile destinato alle famiglie con figli a carico fino ai 21 anni o senza limiti di età per figli con disabilità. L’importo varia in base all’ISEE e al numero di figli. 

Altri bonus includono il Bonus Asilo Nido, che contribuisce alle spese per l’iscrizione ai nidi pubblici o privati, e il Congedo Parentale Retribuito, che permette ai genitori di assentarsi dal lavoro mantenendo una parte dello stipendio. 

Per accedere a questi benefici, è necessario presentare domanda attraverso l’INPS o gli enti preposti e avere un ISEE aggiornato, altrimenti non sarà possibile accedervi.

Un bonus per le mamme

Il Bonus Mamme, introdotto nella Legge di Bilancio 2024, è una misura pensata per sostenere le madri lavoratrici attraverso uno sgravio sui contributi previdenziali fino a 3.000 euro l’anno. Inizialmente, il beneficio era destinato solo alle madri con contratto a tempo indeterminato e con almeno tre figli, con una copertura fino al compimento del 18° anno del figlio più giovane. Dal 2024, questa misura è stata estesa anche alle madri con due figli, ma sempre limitata a chi possiede un contratto stabile.

L’esclusione delle lavoratrici precarie ha generato numerose critiche e portato a ricorsi legali da parte delle madri escluse. In particolare, l’associazione Anief ha sostenuto che questa limitazione viola le norme europee sulla parità di trattamento tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato. La recente sentenza del Tribunale di Lodi ha stabilito che anche le lavoratrici con contratti precari hanno diritto al bonus, basandosi sul principio di non discriminazione sancito dalle leggi europee.

Illustrazione di un portafogli con dei soldi (Depositphotos)
Illustrazione di un portafogli con dei soldi (Depositphotos FOTO) – www.notiziesecche.it

Cosa accade ora

La sentenza del Tribunale di Lodi potrebbe rappresentare un precedente legale significativo. Questa decisione apre la strada a una possibile estensione del bonus a tutte le lavoratrici precarie, non solo alle madri con contratti a tempo indeterminato. Già in regioni come il Piemonte sono stati presentati numerosi ricorsi, con 38 casi solo tra gli insegnanti.

Se la tendenza si diffondesse a livello nazionale, lo Stato potrebbe trovarsi a fronteggiare un esborso stimato in oltre 300 milioni di euro tra il 2024 e il 2025. Per il Governo, questa situazione rappresenta una sfida complessa. La necessità di garantire equità senza compromettere le finanze pubbliche potrebbe richiedere una revisione della legge.