Lavoro, alcune di queste frasi sono da evitare: ne va della tua reputazione

Lavoro, alcune di queste frasi sono da evitare: ne va della tua reputazione

Frasi da evitare a lavoro (Depositphotos foto) - www.notiziesecche.it

Attento a quello che dici sul lavoro: certe frasi possono danneggiare la tua immagine e la tua crescita professionale.

L’ambiente lavorativo è un mondo a sé, dove non contano solo le tue competenze tecniche o gli obiettivi che riesci a portare a casa. No, c’è molto di più. È un equilibrio delicato fatto di interazioni, scambi di idee, confronti… e, naturalmente, parole. Sì, perché quello che dici – e come lo dici – può avere un peso enorme sul modo in cui gli altri ti percepiscono.

Magari pensi che i problemi nascano solo quando fai una gaffe clamorosa o ti lasci scappare un commento fuori posto. Invece, molto spesso, sono le piccole cose a fare danni. Parole che sembrano innocue, persino banali, ma che mandano messaggi sbagliati. Tipo, dici una frase pensando di fare una buona impressione e invece lasci trasparire insicurezza o, peggio, incompetenza.

Il fatto è che le parole non sono mai “solo parole”. Ogni volta che parli, stai comunicando qualcosa di te: sicurezza, apertura, professionalità… oppure il contrario. E non serve un’intera conversazione per lasciare il segno; basta una frase detta nel momento sbagliato o con il tono sbagliato per far partire il giudizio (anche se involontario) di colleghi e superiori.

Quindi sì, il modo in cui comunichi sul lavoro è un’arma a doppio taglio. Usalo bene e puoi brillare; sbaglia, e rischi di essere ricordato per le ragioni sbagliate. In un mondo sempre più competitivo, scegliere le parole giuste non è solo un esercizio di stile: è una vera strategia.

Frasi da evitare assolutamente

Facciamo un esempio pratico: dire “abbiamo sempre fatto così”. Suona innocuo, vero? Eppure, con queste quattro parole dai l’idea di essere qualcuno che non vuole evolversi, poco aperto al cambiamento. I tuoi superiori potrebbero anche pensare che tu non abbia mai provato a migliorare le cose, e non è una bella immagine. Oppure c’è “non è colpa mia”. Ok, forse è vero, ma scaricare le responsabilità sugli altri non ti farà certo guadagnare punti. Nessuno vuole un collega che si tira indietro al primo problema, no? Lo stesso vale per espressioni come “non posso” o “non è giusto”. Sono frasi che trasmettono poca voglia di collaborare o, peggio, immaturità.

Poi ci sono quelle piccole espressioni che sembrano innocenti, ma… ti fanno sembrare meno credibile. Tipo “ci proverò”, che suona incerto, o “ci vorrà solo un minuto”, che dà l’idea di qualcuno che sottovaluta le cose o lavora di fretta. E, fidati, nessuno vuole questa impressione.

Uomo urla a lavoro (Depositphotos foto)
Uomo urla a lavoro (Depositphotos foto) – www.notiziesecche.it

Trasformare il linguaggio in uno strumento

Ma allora, come fare per non inciampare? Beh, innanzitutto, evita di rispondere d’istinto. Prima di dire “non posso restare fino a tardi”, prova a dire qualcosa come “posso arrivare presto domattina, ti va bene?”. È una frase più collaborativa, che ti fa sembrare aperto e disponibile. Anche quando devi spiegare una situazione complicata, evita di puntare il dito. Invece di “non è colpa mia”, puoi dire: “ecco cosa è successo, vediamo come possiamo risolverlo insieme”. Fa tutta un’altra impressione, no?

Alla fine, quello che conta è essere consapevoli del messaggio che stai mandando. Saper ascoltare, riflettere prima di parlare e proporre soluzioni concrete sono le chiavi per farti notare in positivo. Anche la frase più semplice può cambiare completamente il modo in cui gli altri ti vedono… nel bene o nel male.