Quando avevo 17 anni persi mia madre e mio padre in un incidente d’auto.La mia ragazza mi lasciò, persi il lavoro e di conseguenza abbandonai la scuola.La depressione prese il sopravvento, toccai letteralmente il fondo, in tutti i sensi.La mattina mi svegliavo e non volevo alzarmi dal letto, non aspettavo altro che la giornata si concludesse, non rispondevo più al telefono, ignoravo gli amici, mi isolai dal resto del mondo.Poi ci fu la svolta.Un giorno mentre controllavo la roba dei miei genitori notai una scatola al cui interno c’era un rosario e una lettera dove a caratteri maiuscoli si leggeva:FIGLIO MIO, TI VOGLIO BENE, NON ABBANDONARTI A TE STESSO, TORNA A VIVERE.
Figlio mio “c’era scritto” so che ti starai chiedendo perché ho scritto queste righe, immagino che se starai leggendo questa lettera da solo, io e papà non abbiamo avuto la fortuna di vederti crescere, non abbiamo avuto la gioia di vederti sposato e felice come noi lo siamo stati.Il mio matrimonio è stato perfetto, il tuo babbo mi ha sempre rispettata e amata, ci siamo sempre voluti bene, insieme abbiamo superato le mille avversità che si presentavano sul nostro cammino.Nonostante tutto però mi sentivo incompleta, era come se una parte di me fosse vuota.Non puoi immaginarti quanti tentativi abbiamo fatto prima di veder nascere te, il frutto del nostro amore.Specialisti su specialisti e tutti mi ripetevano che non c’era niente di sbagliato in me o in tuo padre, ma tu proprio non volevi nascere.Avevamo perso le speranze, sinché una notte feci un sogno premonitore.Tu sai quanta forte è la fede che ho in Dio, vero?Ecco, la fede quella notte mi fece apparire un angelo in sonno.Non avere paura mi disse, non perdere la speranza, lui sta per arrivare, domattina “continuò l’angelo”, va a comprare una scatola e una lettera.Scrivi quello che ti è successo questa notte e non rivelargli che ti è accaduto, poiché nel momento in cui leggerà le tue righe, lui tornerà a vivere.
Il giorno seguente nonostante la mia fede, non ci credetti, pensai che si trattasse di un semplice sogno e continuai come se la notte precedente non fosse mai esistita.Dopo circa un mese però, mi accorsi di essere incinta, mi resi conto che forse quello non era solo un banale sogno ma qualcosa di più grande, qualcosa a cui dovevo dar retta.Ed eccomi qui a scrivere per te figlio mio.Tu non sei ancora nato e io sono qui a scriverti proprio come lo stesso Dio mi ha ordinato di fare.Figlio mio, spero che la tua vita possa essere vissuta in grazia di Dio e spero che la fede in Dio sia solida così come la mia, perché lui confida in te.Cerca la fede nel tuo cuore e vivi la tua vita con quei piccoli ma importanti avvenimenti che ti rendono felici.Ti auguro il meglio, ti voglio bene.La tua mamma.
La fine di un incubo e i l’inizio di una nuova vita
Quella lettera fu la mia ancora di salvezza, quelle parole, l’amore di mia madre e di mio padre, la fede, la speranza di un futuro più roseo riaccesero in me la voglia di tornare a vivere.Ricominciai a frequentare gli amici, trovai lavoro in un ristorante e continuai a studiare.Ora ho una moglie stupenda e presto diventerò papà, sono diventato un medico e ho una bella casa.Oggi finalmente ho lasciato il passato alle spalle, non ho dimenticato, ma ho voltato pagina e adesso posso dire di essere felice.Ora, quando mi sento triste o succede qualcosa di brutto, mi ricordo di quei brutti tempi.Ricordo che se c’è l’ho fatta in quel brutto periodo della mia vita, allora ce la posso fare anche adesso, posso superare qualsiasi ostacolo.
Per tutte le persone che si trovano ad affrontare un momento difficile della loro vita, dico non mollate, lottate anche se non sarà facile non abbandonatevi alla sconforto.Io nella mia vita ho perso tutto e anche se non potrò mai tornare indietro e cambiare il passato, posso vivere il presente in grazia di Dio.Sono diventato uomo, marito e presto sarò padre.Sono passato dall’inferno per trovare il paradiso.E’ stata dura, eppure adesso eccomi qui, di nuovo in piedi pronto ad andare avanti senza mai voltarmi indietro.
Sorridi alla vita e goditi ogni attimo di essa, perché davanti al tuo percorso troverai sempre dei momenti bui, sii tu la luce che spazza via le tenebre.Siate felici, fatelo per voi stessi.
Questo racconto mi è stato spedito tramite mail chiedendomi di pubblicarlo per aiutare chi si trova ad affrontare un momento tragico della sua esistenza.Ora non so, se questa sia o meno una storia vera, quello che però so con certezza è che i momenti bui capitano a chiunque e cadere nella trappola della depressione è facilissimo.E allora mi sono chiesta, perché no?Perché non pubblicarla e aiutare in qualche modo chi sta soffrendo?Spero di aver fatto cosa gradita e auguro a chiunque si trovi in una situazione particolarmente difficile di percorrere sempre a testa alta quel tunnel di malinconia e di ritrovare nuovamente un barlume di speranza…
-Notiziesecche.it-
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Avete fatto bene a pubblicare questo racconto e credo che il messaggio sia non solo positivo ma anche vero, vero sì, ma solo parzialmente (almeno dal mio punto di vista).
Non ritengo infatti personalmente possibile risolvere una MALATTIA come la depressione con frasi motivazionali (per quanto belle e forti). Non ho scritto malattia in maiuscolo per caso.
Studiando e provando la depressione maggiore sulla mia pelle (lotto ormai da 13 anni contro di questa) ho potuto coglierne gli aspetti in modo profondo e la cosa più lampante di cui mi sono accorto è che quando si parla di depressione ognuno esprime un giudizio avendo una determinata idea in testa di cosa sia secondo lui la depressione; ad esempio c'è chi la confonde con la normalissima tristezza, chi crede che sia una debolezza caratteriale, chi un momento di crescita esistenziale o spirituale che ognuno deve prima o poi affrontare ecc..
Ti posso dire ciò che io intendo per depressione (quella da me vissuta) e che non so fino a che punto corrisponda con la depressione descritta in questo racconto (che ripeto è comunque ricco di buoni propositi).
La depressione che ho conosciuto io è una sindrome, cioè un insieme di sintomi; una sindrome come tante ma particolare, poichè colpisce le funzioni psichiche (quindi del cervello) invece che uno dei tanti altri organi del nostro incredibile organismo.
Una malattia infernale che va affrontata con tutte le armi a disposizione, perchè no, anche con l'aiuto della fede.
Un caro saluto