Locuste, Vermi e Grilli negli alimenti: via libera dell’Unione Europea | Occhio all’etichetta dei cibi

Donna mangia insetti (Depositphotos foto) www.notiziesecche.it
Nell’etichetta di alcuni cibi potresti trovare tracce di vermi e o locuste grazie al via libera dato dal consiglio europeo.
Gli insetti come fonte alimentare è un tema che ha suscitato un dibattito sempre più acceso, negli ultimi cinque anni. Locuste, vermi e grilli stanno diventando ingredienti sempre più comuni, soprattutto nell’ottica di un’alimentazione sostenibile.
Le tracce di insetti nell’alimentazione umana non è una cosa nuova, infatti in molte culture asiatiche, africane e sudamericane, il loro consumo è una pratica diffusa da secoli. Anche se, in Europa e in altre parti del mondo occidentale, l’immagine di mangiare locuste, grilli e vermi è spesso vista con scetticismo o disgusto.
Il vantaggio del consumo di insetti è il loro ridotto impatto ambientale, rispetto agli allevamenti tradizionali di carne bovina, suina o avicola. Infatti gli insetti necessitano di meno risorse, come acqua e mangimi, e producono una quantità significativamente inferiore di gas serra.
Nutrizionalmente locuste, grilli e vermi sono un’ottima fonte di proteine ad alto valore biologico, ricche di aminoacidi essenziali. Inoltre, contengono inoltre grassi sani, vitamine del gruppo B e minerali come ferro, zinco e magnesio. Dunque, potrebbero rappresentare un’ottima alternativa alle fonti proteiche tradizionali, soprattutto in un mondo con una popolazione in costante crescita.
Come lanciarle sul mercato
I vantaggi sono tanti ma l’integrazione degli insetti nella dieta occidentale incontra ancora diverse difficoltà. In primo luogo, vi è il fattore psicologico e culturale infatti molte persone provano repulsione all’idea di mangiare insetti, perché associati a sporcizia o a qualcosa di “non commestibile”.
Un altro aspetto da considerare è la sicurezza alimentare, li insetti devono essere allevati e trattati in condizioni controllate per evitare la contaminazione con batteri o tossine dannose per l’uomo. Per tale ragione motivo, il loro utilizzo nei prodotti alimentari deve essere attentamente monitorato dalle autorità sanitarie.

Le nuove norme europee
A partire dal 10 febbraio 2025, nei supermercati dell’Europa potrà essere venduta la polvere di larve intere di larva gialla della farina che la Commissione Europea ha inserito nei “nuovi alimenti”. Questo segna un ulteriore step verso l’integrazione degli insetti nell’industria alimentare. Le larve, un tempo considerate parassiti, sono ora viste come un’alternativa sostenibile alle proteine tradizionali.
Queste vengono trattate con raggi UV per sicurezza e arricchimento di vitamina D, potrebbero offrire benefici nutrizionali, anche se l’EFSA ha segnalato possibili allergie per chi è sensibile ai crostacei e agli acari. Per i primi cinque anni, l’azienda francese Nutri’Earth avrà l’esclusiva sulla commercializzazione, ma anche altre aziende potrebbero entrare nel mercato in futuro. Dunque il settore delle proteine derivate dagli insetti è in forte crescita, con un valore stimato oltre 3 miliardi di euro entro il 2030.