Mandarini, come riconoscere i più buoni | Con questo trucchetto non sbagli mai

Mandarini, come riconoscere i più buoni | Con questo trucchetto non sbagli mai

Alcuni mandarini sbucciati (Pixabay FOTO) - www.notiziesecche.it

I mandarini sono squisiti, ma bisogna saper riconoscere quelli più buoni. Scopri come scegliere quelli con la qualità migliore.

Il mandarino (Citrus reticulata) è un agrume appartenente alla famiglia delle Rutaceae ed è uno dei frutti più antichi coltivati dall’uomo. Originario dell’Asia sud-orientale, è noto per il suo sapore dolce e aromatico.

Grazie alla sua buccia sottile e facilmente staccabile, è uno dei frutti più pratici da consumare. È ricco di vitamine, in particolare vitamina C, e fornisce anche fibre, antiossidanti e sali minerali come il potassio.

Il mandarino è spesso utilizzato come base genetica per molti altri agrumi. Ad esempio, l’arancia è un ibrido tra il mandarino e il pomelo, mentre la clementina è un incrocio tra il mandarino e l’arancio amaro.

Questa capacità di ibridazione lo rende un frutto fondamentale per l’agricoltura e lo sviluppo di nuove varietà di agrumi con caratteristiche desiderabili come la resistenza ai parassiti o un sapore più dolce.

I mandarini più freschi: come riconoscerli?

Un primo indicatore importante per determinare la freschezza dei mandarini è il loro peso. Un mandarino appena raccolto è ricco di succo e risulta quindi più pesante. Man mano che il frutto si allontana dal momento della raccolta, perde gradualmente il suo contenuto di acqua e succo, diventando più leggero. Al momento dell’acquisto, è quindi consigliabile scegliere frutti che risultano sodi e pesanti rispetto alle loro dimensioni, evitando quelli troppo leggeri, segno di disidratazione.

Un altro aspetto fondamentale è la condizione della buccia. La buccia di un mandarino fresco deve essere soda, liscia e fine. Se al tatto appare secca o raggrinzita, significa che il frutto è stato conservato per troppo tempo e ha perso la sua succosità. La buccia secca è spesso associata a un frutto meno gustoso e meno nutriente. È quindi preferibile optare per mandarini con una buccia dall’aspetto teso e priva di rugosità.

Illustrazione di una cassa di mandarini (Pixabay)
Illustrazione di una cassa di mandarini (Pixabay FOTO) – www.notiziesecche.it

La qualità non ha prezzo

La posizione e l’aspetto del gambo forniscono ulteriori indizi sulla freschezza del mandarino. Se il punto di raccolta è di colore bianco e morbido, il frutto è stato raccolto di recente. Al contrario, un gambo marrone indica che il frutto sta iniziando a seccarsi. Questo cambiamento di colore è dovuto al processo di disidratazione che avviene dopo la raccolta, compromettendo la qualità e il gusto del mandarino.

La presenza e la qualità delle foglie possono essere un chiaro segnale di freschezza. Se il mandarino ha ancora il gambo con foglie attaccate, queste dovrebbero essere verdi, rigogliose e flessibili. Foglie appassite o secche suggeriscono che il frutto è stato raccolto da tempo. È importante notare che eventuali macchie verdi sulla buccia non influenzano il sapore o la succosità del frutto, esse derivano semplicemente dalle variazioni di temperatura nella zona di coltivazione.