PFAS, microplastiche e diserbanti: trovate tracce in queste Acque in bottiglia | Massima attenzione quando si acquista

Attenti a queste bottiglie di acqua (depositphotos.com) - www.notiziesecche.it
Trovate tracce in queste acque in bottiglia di PFAS, microplastiche e diserbanti; sostanze potenzialmente pericolose. Ecco cosa serve sapere
Esistono tra le tante nostre abitudini quotidiane alcune che spesso consideriamo scontate, senza davvero riflettere sulle loro implicazioni. Tipo bere un bicchier d’acqua.
L’acqua è un bene che, data la sua natura comune e pubblica, viene consumato in copiose quantità. Ma attenzione: ciò che appare sicuro e affidabile potrebbe nascondere in realtà sorprese inaspettate.
In un contesto sempre più attento alla salute e alla qualità dei prodotti che consumiamo, diventa cruciale essere ben informati e consapevoli nelle nostre scelte. La notizia del ritrovamento di sostanze altamente tossiche in alcune bottiglie d’acqua lascia sgomenti.
Noi beviamo spesso se non sempre dalle bottigliette. E talvolta, ciò che sembra limpido e puro può celare dettagli meno evidenti ma significativi. I prossimi dati che vi mostreremo ne sono la prova.
Cosa dicono gli studi
Un recente studio condotto in Svizzera (riportato dal portale La tua Dieta personalizzata) ha investigato la qualità dell’acqua minerale imbottigliata, rivelando che il 40% delle marche analizzate conteneva tracce di sostanze potenzialmente problematiche. Secondo ulteriori informazioni provenienti da SRF e Greenme, tali sostanze includono microplastiche, PFAS e residui di pesticidi, tutti rilevati in quantità inferiori ai limiti considerati dannosi per la salute umana. Tuttavia, la loro presenza suscita interrogativi sulla sicurezza e purezza di un prodotto di largo consumo.
Il reportage realizzato da RTS e Kassenrutsch ha esaminato dieci marche di acqua minerale imbottigliata. Di queste, sei non mostrano alcun segno di contaminazione, mentre quattro – Valser, San Pellegrino, Swiss Alpina e Henniez – hanno evidenziato residui di diverse sostanze. Nella Valser, ad esempio, è stata riscontrata la presenza di PFBA, un tipo di PFAS noto per la sua persistenza nell’ambiente. La San Pellegrino ha invece mostrato tracce di microplastiche, probabilmente originate dall’imballaggio in PET utilizzato per le bottiglie.

I dettagli dell’analisi
Anche Swiss Alpina ha evidenziato contaminazioni, con polistirolo, probabilmente derivante dai tappi delle bottiglie o dalle attrezzature utilizzate nel processo di imbottigliamento. Per l’acqua Henniez, le analisi hanno svelato la presenza di clorotalonil e cloridazon, composti storicamente utilizzati come fungicidi e diserbanti. In particolare, il clorotalonil è stato vietato in Svizzera nel 2020, ma i suoi residui continuano a persistere nelle fonti idriche.
Secondo il tossicologo Davide Städler, i dati emersi dallo studio non indicano un rischio immediato per la salute, ma pongono interrogativi sulla qualità dell’acqua imbottigliata e sull’importanza di un monitoraggio costante. La questione delle microplastiche resta infatti poco chiara, poiché attualmente non esistono limiti definiti per stabilire quando la loro presenza possa risultare dannosa per l’organismo umano. L’esperto suggerisce di evitare il riutilizzo delle bottiglie in PET e di prestare attenzione ai materiali utilizzati.