Questi prodotti vengono dall’estero: li spacciano per italiani ma non è così | Supermercati famosissimi nell’occhio del ciclone

Questi prodotti vengono dall’estero: li spacciano per italiani ma non è così | Supermercati famosissimi nell’occhio del ciclone

Illustrazione di un reparto di un supermercato (Pixabay FOTO) - www.notiziesecche.it

Non ti fidare di questi prodotti! Alcuni provengono dall’estero e vengono spacciati per prodotti italiani in tantissimi supermercati.

La frode alimentare è una pratica ingannevole in cui un prodotto viene spacciato per un altro, spesso per aumentare i profitti a scapito della qualità e della sicurezza.

Questo fenomeno colpisce vari settori alimentari, dalle carni ai prodotti ittici, dai latticini agli oli. Ad esempio, l’uso di specie di pesce più economiche vendute come varietà pregiate è una frode comune che inganna i consumatori e danneggia l’economia.

Un caso noto riguarda l’olio d’oliva, dove oli di qualità inferiore, come l’olio di semi, vengono mescolati e venduti come olio extravergine d’oliva. Questo non solo altera le proprietà organolettiche del prodotto, ma può comportare rischi per la salute, soprattutto se vengono utilizzati oli non destinati al consumo umano.

Anche i prodotti caseari possono essere soggetti a contraffazione. Formaggi venduti come DOP (Denominazione di Origine Protetta) possono in realtà essere prodotti con metodi o ingredienti non conformi ai disciplinari di produzione.

Una particolare inchiesta

Un’inchiesta condotta dalla BBC ha rivelato che diversi marchi di passata di pomodoro venduti in Regno Unito e Germania etichettati come “italiani” contengono in realtà pomodori cinesi. Su un totale di 64 prodotti analizzati, ben 17 sembravano composti quasi esclusivamente da pomodori provenienti dalla regione dello Xinjiang in Cina, un’area soggetta a sanzioni per questioni di violazione dei diritti umani. L’indagine ha sollevato dubbi sulla trasparenza dell’origine dei prodotti alimentari e sull’autenticità del Made in Italy.

I test di laboratorio hanno utilizzato l’analisi degli oligoelementi per determinare la provenienza dei pomodori, confrontando i risultati con i dati relativi alle spedizioni cinesi. Molti dei marchi coinvolti hanno negato le accuse, sostenendo di aver condotto indagini interne con esiti differenti. Catene come Tesco e Rewe hanno preso provvedimenti ritirando i prodotti dal mercato, mentre Lidl ha ammesso di aver utilizzato pomodori cinesi solo per un periodo limitato.

Illustrazione di alcune passate di pomodoro (Pixabay)
Illustrazione di alcune passate di pomodoro (Pixabay FOTO) – www.notiziesecche.it

Una maggiore trasparenza

L’inchiesta della BBC ha sollevato l’attenzione delle associazioni italiane come Coldiretti e Filiera Italia, che hanno ribadito l’urgenza di introdurre l’etichettatura obbligatoria di origine per proteggere il Made in Italy. Questa misura è fondamentale per garantire trasparenza ai consumatori e supportare i produttori italiani onesti. Coldiretti aveva già denunciato il problema a maggio durante una protesta al porto di Salerno, evidenziando l’arrivo di carichi di pomodori cinesi potenzialmente frutto di sfruttamento del lavoro forzato delle minoranze uigure.

Questa frode alimentare non è solo un inganno per i consumatori, ma solleva questioni etiche e di sicurezza alimentare. La mancanza di trasparenza nella filiera mette a rischio la fiducia nei prodotti italiani e danneggia l’economia agricola nazionale. Implementare controlli più rigorosi e sistemi di tracciabilità avanzati è essenziale per prevenire simili episodi e tutelare la qualità e l’autenticità dei prodotti alimentari sul mercato internazionale.