Ticket Sanitario alle stelle: in questa città scatta la rivolta dei cittadini “Non possiamo più tollerarlo”

Nuovo ticket sui farmaci (Canva) - notiziesecche.it
In Emilia Romagna è stato introdotto un nuovo ticket sui farmaci, per sovvenzionare la sanità. E i cittadini che ne pensano?
Gli aumenti ingiustificati di alcune tasse son, ormai, un problema che pesa sulle finanze di cittadini e imprese. In cui, senza una chiara motivazione o un miglioramento dei servizi pubblici, questi rincari generano malcontento e difficoltà economiche, specialmente per le fasce più vulnerabili della popolazione.
Quando le imposte crescono senza un’equa distribuzione del carico fiscale, il rischio è infatti quello di penalizzare chi già fatica a far fronte alle spese quotidiane. E tutto questo può portare a una riduzione del potere d’acquisto, influenzando negativamente i consumi e la crescita economica.
La mancanza di trasparenza sulle motivazioni degli aumenti fiscali, non di meno, alimenta sfiducia nei confronti delle istituzioni. Poiché i cittadini si aspettano che il gettito fiscale venga gestito in modo efficiente, con investimenti concreti nei servizi pubblici e nelle infrastrutture.
È fondamentale che ogni variazione delle tasse sia quindi giustificata da esigenze reali, e accompagnata da una comunicazione chiara. Perché se un sistema fiscale equo e sostenibile, riesce a garantire un bilanciamento fra le entrate dello Stato e il benessere della popolazione, evita quei rincari che possono apparire realmente ingiustificati e dannosi, per l’economia.
Ticket sanitario: il dibattito sull’aumento
L’introduzione di un nuovo ticket sanitario, per i cittadini con un ISEE superiore a 35 mila euro, sta dividendo l’opinione pubblica a Bologna. La Regione, propone questa misura per raccogliere circa 70 milioni di euro da destinare alla sanità, includendo anche i farmaci prescritti con ricetta rossa. Prima dell’entrata in vigore, prevista entro marzo, si terranno incontri con sindacati e farmacie, per valutare gli impatti della decisione. E mentre alcuni cittadini accettano l’aumento come necessario, per il mantenimento della qualità dei servizi, altri lo considerano un peso ingiusto.
Fra coloro che appoggiano l’aumento, alcuni sottolineano la qualità del servizio sanitario locale, ritenendo accettabile il ticket se aiuta, appunto, a mantenerlo efficiente. Qualcun altro è d’accordo con la misura, purché l’aumento sia contenuto; sottolineando il problema della gestione complessiva della spesa sanitaria. Mentre altri cittadini, comprendono la necessità del rincaro, dato il mancato supporto statale alla sanità regionale.

Onere ingiustificato, quindi?
Dall’altra parte, in parecchi ritengono il provvedimento ingiusto. Come coloro i quali evidenziano che chi supera il limite ISEE, debba a maggior ragione affrontare costi elevati per i farmaci. Chi considera il tetto dei 35 mila euro troppo basso, specialmente per chi vive con una pensione, e ha già contribuito al lungo con le tasse. Al contrario di chi invece critica l’aumento, che infatti ritiene solo un ulteriore aggravio per la popolazione.
Motivo per cui, alcuni cittadini propongono soluzioni diverse. Come un contributo volontario, ma con garanzie di trasparenza nell’uso dei fondi; aumento accettabile, solo se accompagnato da un piano concreto per migliorare i servizi sanitari. E che il rincaro avrebbe dovuto esser più graduale, così da ridurre l’impatto sui cittadini oberati.
da “Il resto del Carlino”