Un museo lo definisce “disgustoso”, i sardi lo adorano: la storia del Casu Marzu

Un museo lo definisce “disgustoso”, i sardi lo adorano: la storia del Casu Marzu

Casu Marzu (Depositphotos foto) - www.notiziesecche.it

Il formaggio sardo più discusso al mondo: l’affascinante storia del Casu Marzi tra tradizione, divieti e polemiche.

Ci sono cibi che non lasciano indifferenti. O li ami o ti fanno rabbrividire. Il Casu Marzu rientra senza dubbio in questa categoria. Un formaggio che per molti è un capolavoro della tradizione sarda, per altri è qualcosa di troppo estremo da mandare giù. Il motivo? Beh, semplice: dentro ci sono i vermi. E non è un errore di produzione, è proprio così che deve essere. Un gusto forte, un odore intenso, una consistenza unica. Eppure, per qualcuno, più che una specialità è un incubo culinario.

La percezione del cibo è strana. Quello che in un Paese è considerato una delizia, altrove può essere visto come qualcosa di disgustoso. Ed è proprio su questo concetto che si basa il Disgusting Food Museum, un museo che raccoglie i piatti più assurdi (e per molti rivoltanti) da ogni angolo del pianeta. Ha una sede in Svezia e una in Germania, e tra le sue “opere d’arte” ci sono cose davvero difficili da immaginare nel piatto. Tipo il ttongsul, un vino coreano che – incredibile ma vero – viene fatto fermentare con feci umane. O gli insetti fritti, che in Cambogia sono uno snack popolarissimo. E poi c’è lui, il formaggio sardo con i vermi.

La sua presenza nel museo ha sollevato un polverone, soprattutto tra i sardi, che lo considerano un simbolo della loro cultura. Perché inserirlo in mezzo a cibi che, diciamolo, hanno un impatto ben più forte? Sui social, i difensori del Casu Marzu si sono fatti sentire: per loro non è affatto disgustoso, anzi, è un pezzo di storia gastronomica, come la bottarga o il porceddu. Il dibattito si è acceso: un prodotto con radici così profonde nella tradizione merita di essere etichettato come “rivoltante”?

Ma oltre alla questione culturale, c’è anche quella della sicurezza alimentare. Questo formaggio è stato più volte al centro di studi e discussioni sul fatto che sia effettivamente sano o meno. Alcuni esperti hanno sostenuto che, se consumato con moderazione, non ci sono particolari rischi. Ma per l’Unione Europea le cose stanno diversamente: lo ha vietato, ritenendolo non conforme alle norme igienico-sanitarie. La Regione Sardegna ha provato a ottenere il riconoscimento DOP per tutelarlo, ma per ora niente da fare.

Il formaggio più pericoloso del mondo?

Nel 2005, un gruppo di ricercatori dell’Università di Guelph in Canada ha analizzato il Casu Marzu, concludendo che – se mangiato con giudizio – non rappresenta una minaccia per la salute. Però nel 2008 il Guinness World Records lo ha inserito tra i cibi più pericolosi del pianeta.

E da lì la sua fama di “formaggio estremo” non ha fatto che crescere. Ma quali sono i rischi? Principalmente uno: se ingerite vive, le larve possono resistere alla digestione e causare problemi intestinali. Un rischio che, secondo chi lo mangia da una vita, è più teorico che reale.

Forma di Casu Marzu (Depositphotos foto)
Forma di Casu Marzu (Depositphotos foto) – www.notiziesecche.it

Tra divieti e tradizione

Ad oggi, il Casu Marzu vive una doppia vita: per la legge è illegale, per la tradizione è intoccabile. Non si può vendere, ma continua a essere prodotto, spesso in ambito familiare, con metodi tramandati da generazioni.

Per i sardi non è solo un formaggio, è un pezzo di identità. E, paradossalmente, l’inserimento nel museo dei cibi più disgustosi ha fatto aumentare l’interesse intorno a lui. La curiosità cresce, gli estimatori lo difendono e, alla fine, chi lo ama continua a gustarselo senza farsi troppi problemi.