Ratti vicino ad un tombino (Depositphotos foto) - www.notiziesecche.it
Da un’unità d’élite della Regia Aeronautica a espressione di uso comune: la sorprendente storia di “vedere i sorci verdi”.
Nel linguaggio di tutti i giorni, ci sono espressioni che usiamo senza pensarci troppo, ma che nascondono storie incredibili. “Vedere i sorci verdi” è una di queste. Oggi lo diciamo per riferirci a un brutto momento, una situazione complicata o una sfida difficile, ma pochi sanno da dove arriva davvero.
Questa frase ha fatto parecchia strada, spuntando in politica, nello spettacolo e nei discorsi quotidiani. È stata persino usata come titolo di una trasmissione televisiva, segno che il suo fascino resiste al tempo. Ma la sua origine? Beh, non è così scontata. Anzi, affonda le radici in un periodo storico piuttosto particolare.
Per capirne il vero significato, bisogna tornare agli anni Trenta, quando l’Italia era in piena trasformazione. Il fascismo stava lasciando un’impronta profonda nella cultura e nel linguaggio, e proprio in quel periodo nacque questa curiosa espressione.
Solo che, all’epoca, non aveva nulla a che fare con le difficoltà quotidiane. La sua storia è legata al mondo dell’aviazione militare, ai piloti della Regia Aeronautica e a un simbolo piuttosto insolito. Strano a dirsi, ma tutto è iniziato con tre piccoli topi… verdi.
Nel 1936, la 205ª squadriglia della Regia Aeronautica decise di distinguersi con un’idea bizzarra: dipingere sulle carlinghe degli aerei l’immagine di tre ratti verdi. Una scelta insolita, che presto sarebbe diventata sinonimo di terrore per i nemici. Questo gruppo di piloti non era uno qualunque. Utilizzavano aeroplani trimotori, all’epoca una vera innovazione, e dominavano le competizioni internazionali. Il regime fascista non perse l’occasione per esaltare le loro imprese, trasformandoli in eroi nazionali.
Poi arrivò la Seconda Guerra Mondiale e la 205ª squadriglia entrò in azione nei bombardamenti. Per chi stava dall’altra parte, avvistare quei caccia con i “sorci verdi” significava guai seri. Da qui, l’inizio della leggenda: chi vedeva quei topi nei cieli, sapeva di essere nei guai.
Con il tempo, l’espressione “ti faccio vedere i sorci verdi” si è allontanata dal suo significato originale. Da simbolo di attacchi aerei è diventata una frase di sfida, usata per dire “ti metterò in difficoltà” o “te ne farò passare di tutti i colori”. Oggi, la sentiamo in tanti contesti diversi. Politici, sportivi, perfino artisti l’hanno fatta loro. Romano Prodi la usò nel 1996 per rispondere a Francia e Spagna, che mettevano in dubbio l’ingresso dell’Italia nell’euro.
Silvio Berlusconi, nel 2018, la tirò fuori per rassicurare i suoi sostenitori sulla sua energia, promettendo di dare filo da torcere ai suoi avversari. Insomma, quello che una volta era il simbolo di una squadriglia militare è diventato un modo di dire popolare. Ancora oggi, se qualcuno promette di farti vedere i sorci verdi, è meglio prepararsi…
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