Vietato fumare, dal mese di gennaio cambia tutto per migliaia di italiani: multe salate anche se ti beccano all’aperto
Dal mese di gennaio cambierà tutto! Migliaia di italiani verranno multati anche all’aperto, e non ci sarà tregua.
Il divieto di fumare è una misura di salute pubblica volta a proteggere le persone dagli effetti nocivi del fumo attivo e passivo. Introdotto gradualmente in molti paesi, proibisce l’uso di sigarette e prodotti affini in luoghi pubblici chiusi come uffici, ristoranti, mezzi di trasporto e ospedali.
Numerosi studi dimostrano che il fumo passivo può causare gravi danni alla salute, come malattie respiratorie, cardiovascolari e alcuni tipi di cancro.
I gruppi più vulnerabili includono bambini, anziani e persone con patologie preesistenti. Il divieto di fumare riduce significativamente l’incidenza di queste patologie nei non fumatori.
Dal punto di vista sociale, le aree con divieto di fumo promuovono un ambiente più salubre e inclusivo. Questo incoraggia comportamenti sani e riduce la normalizzazione del fumo tra i giovani, contribuendo a un calo delle nuove generazioni di fumatori.
Il divieto di fumare
Dal gennaio 2025, Milano adotterà un divieto più severo sul fumo all’aperto. Sarà possibile fumare solo se ci si trova ad almeno 10 metri di distanza da altre persone, una condizione difficile da rispettare in una città densamente popolata. Questo provvedimento amplia le restrizioni già in vigore dal 2021, che proibivano il fumo in luoghi specifici come parchi, fermate dei mezzi pubblici e impianti sportivi. L’obiettivo è garantire una maggiore protezione contro il fumo passivo e migliorare la qualità dell’aria.
Questo nuovo divieto rientra nel Piano Aria Clima del Comune di Milano, volto a dimezzare le emissioni di anidride carbonica entro il 2050. Secondo l’Arpa Lombardia, il fumo di sigaretta contribuisce al 7% delle emissioni di PM10 della città. Limitare il fumo in spazi pubblici è quindi una misura concreta per ridurre l’inquinamento atmosferico, considerando che l’effetto del fumo nei dehors è paragonabile a quello di un camion a motore acceso.
Una situazione complessa
Dal punto di vista sanitario, il fumo passivo rappresenta un rischio significativo, aumentando l’incidenza di malattie cardiovascolari, infarti, ictus e tumori. Studi condotti dall’Istituto dei Tumori hanno dimostrato che nei dehors e in altre aree affollate, l’inquinamento generato dalle sigarette si somma allo smog urbano, amplificandone gli effetti nocivi. Ogni anno, a livello globale, il fumo è responsabile della morte di circa 8-9 milioni di persone, rendendo queste misure di prevenzione particolarmente rilevanti.
Il provvedimento ha suscitato polemiche e opposizioni. I tabaccai, ad esempio, hanno presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar), sostenendo che la regolamentazione dei divieti di fumo dovrebbe essere di competenza nazionale. Tuttavia, il Tar ha respinto il ricorso, confermando la validità della misura adottata dal Comune. La questione dei dehors resta aperta: se considerati spazi pubblici, il divieto si applicherà anche ai tavolini dei bar, richiedendo un chiaro intervento delle autorità locali per risolvere le ambiguità e sensibilizzare la cittadinanza.